Bilancio 2024 per l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma
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Un comparto in lieve contrazione, ma ancora solido
Per il comparto italiano delle macchine per plastica e gomma, il 2024 si chiude con un rallentamento moderato ma privo di segnali critici. Lo conferma AMAPLAST, l’associazione nazionale di riferimento, che fotografa un settore in lieve contrazione, ma ancora capace di adattarsi e investire. Il calo del fatturato tra le aziende associate è stato contenuto, inferiore al 2%, mentre il numero di addetti è cresciuto dell’1%, a testimonianza dell’impegno delle imprese nel rafforzare competenze e struttura organizzativa. Le imprese, pur in un quadro condizionato da instabilità economica e ritardi negli incentivi, continuano a puntare su automazione, servitizzazione e intelligenza artificiale come leve strategiche.

Export selettivo, mercato interno in difficoltà
A sostenere il comparto è stato ancora una volta l’export, che ha registrato un incremento dell’1,5%, toccando i 3,62 miliardi di euro. Le vendite oltreconfine assorbono ormai circa tre quarti della produzione nazionale e si sono concentrate soprattutto nel finale d’anno, superando le stime iniziali. Si distinguono in positivo i mercati di Brasile (+86%, valore record), Turchia, Cina e India. In controtendenza, invece, l’area UE, con flessioni significative in Polonia, Romania e Spagna. In Germania, ancora prima destinazione, la contrazione è stata limitata (-2%) e comunque inferiore al crollo registrato dai costruttori tedeschi. Sempre nell’export, crescono in modo marcato le richieste per impianti di soffiaggio (+34%) e presse (+59%), spesso adottati in sistemi ad alta automazione e destinati a una filiera produttiva sempre più esigente. Buone performance anche per le stampatrici flessografiche, mentre calano le vendite di macchine per iniezione, estrusione e stampi.
Uno sguardo al 2025
Il 2025 si apre nel segno della fiducia, ma sarà decisiva la seconda metà dell’anno per assistere a una più netta stabilizzazione degli indicatori. I costruttori italiani hanno rilevato qualche segnale incoraggiante, peraltro anche dal mercato interno, già nelle prime settimane dell’anno, nonostante le crescenti tensioni internazionali. A fare la differenza sarà la capacità delle imprese di attivare rapidamente investimenti su tecnologie intelligenti, intercettando gli strumenti previsti dalla Transizione 5.0.
